“Al vedere la stella…”
La proposta di un’esperienza di servizio con i bambini di Betlemme
Nei primi giorni di Gennaio 2018, Silvia Pellizzon della Parrocchia Santa Maria della Letizia di Borgo Santa Maria, ha prestato il proprio servizio con i bambini di Betlemme avendo aderito alla proposta di esperienza proposta da Matteo Truffelli, a nome della Presidenza Nazionale che “ha scelto come segno del centocinquantesimo di dare vita a un progetto che nasce dalla nostra storia ma che non celebra la nostra storia, anzi, si immerge nel presente per seminare futuro. Un progetto che nasce dal legame che da molto tempo custodiamo con la Terra Santa, là dove il futuro è nato, dove il tempo e la storia hanno assunto pienezza di significato, e che vuole essere un modo per prenderci cura del presente facendoci carico nella concretezza della drammatica realtà che segna quella terra ai giorni nostri”.
Vivere questa esperienza, significa fare i conti con il proprio cuore che è incapace di resistere agli occhi, alle mani e agli abbracci dei bambini. Da quando l’AC ha incrociato quella casa fatta di cuori e di occhi, aveva promesso di tornare, perché ci sono luoghi durante il viaggio in Terra Santa che non puoi visitare da pellegrino; ci sono domande che non riguardano solo la storia e la collocazione delle pietre. In Terra Santa ci sono luoghi che non sono di passaggio perché ci lasci una parte di te, una lacrima, una carezza, il cuore; in Terra Santa ci sono luoghi che ti chiedono di farti domande sul futuro e non sul passato; ci sono luoghi in cui sei interessato più della vita che della morte. Questo luogo per noi dell’Ac esiste e si chiama Hogar Nino Dios, la casa dei Gesù Bambini. Questa casa, fatta di cuori e di occhi, sarà il luogo in cui l’Ac lascerà il cuore, le lacrime, le carezze.
Silvia ha deciso di partecipare proprio a questo progetto di servizio “Al vedere la Stella…”, che ogni mese porterà a Betlemme un piccolo gruppo di persone per toccare e servire la carne di coloro che ci mostrano, oggi, il volto di chi continua a nascere nella mangiatoia perché non trova posto altrove: i più deboli tra i deboli, i piccoli che vengono ospitati in un centro che accoglie bambini e ragazzi con disabilità gravi, molto spesso rifiutati o abbandonati per necessità dalle loro famiglie, le quali a loro volta vivono in condizioni difficilissime, dimenticate dal mondo, chiuse al di là di un muro. I volontari saranno là per conoscere, capire, condividere, servire e pregare; saranno là per generare un processo da affidare al tempo.
Grazie Silvia da tutti noi che ti abbiamo accompagnato con la preghiera.